Va dove ti porta… il QI

lo so, jema, che ti aspetti una risposta.
Purtroppo io sono la persona meno adatta per trattare questo argomento in quanto non sarei in grado di sostenere tesi argomentative (probabilmente anche a causa del mio Q.I.).
Ho le mie idee politiche come penso le abbiano tutti, ho le mie fissazioni (giuste o sbagliate che siano), ma non ho una sufficiente dialettica (che tu chiaramente hai) per approfondire l'argomento e pertanto preferisco astenermi.

losanna ha scritto:

... ma non ho una sufficiente dialettica (che tu chiaramente hai) per approfondire l'argomento ...

E pensare che la prof di italiano NON aveva un buon rapporto con la mia personalità criptica!

...e con questo so già che mi ficcherò in un sacco di guai !!!

Per quanto riguarda la questione SCUOLA-MAESTRO UNICO ho già avuto modo di esprimermi in questo thread.
https://acquaragia.forumattivo.com/teleacquaragiando-notizie-dal-mondo-f50/novita-nella-scuola-t914.htm?highlight=scuola

Riguardo invece agli scioperi che hanno investito la scuola in quest'ultimo periodo non posso che esordire con un "ben vengano", ci mancherebbe. E' giusto che se una categoria si sente in qualche modo "minacciata" esprima la propria opinione in modo costituzionale (e cosa c'è di più costituzionale di uno sciopero?).
Quello che non mi va giù è il modo con cui tanti insegnanti (non tutti, ci mancherebbe!) hanno letteralmente USATO i propri alunni, esibendoli nelle piazze. Alunni che, beninteso, non sanno ASSOLUTAMENTE NULLA delle motivazioni che hanno spinto i propri insegnanti a scioperare.

Onestamente mi (TI) domando: QUANTI giovani, presenti ieri nelle piazze italiane, conoscevano sufficientemente bene il contenuto del decreto Gelmini per potersi permettere di partecipare ad una manifestazione?

Non è che per molti di loro SCIOPERO & VACANZA sono SINONIMI?

Per sabato prossimo mio figlio dovrà portare a scuola una "ricerca" sul contenuto del decreto Gelmini. So già che sarà tutto un copincolla, in quanto gli mancano TUTTE le basi di diritto!

losanna ha scritto:

...e con questo so già che mi ficcherò in un sacco di guai !!!

per solidarietà mi ficco nei guai insieme a te ...

non siamo compagne di scarpe a caso, sottoscrivo il tuo post.
La mattina della manifestazione ero a Roma, a fare la gimkana tra i manifestanti per poter arrivare in ufficio, ad un certo punto la tentazione di chiedere ad un gruppetto di bimbi, che insieme non avranno fatto 40 anni, se sapevano perchè fossero li è stata forte, mi sono astenuta per non creare confusione, ma è veramente indecoroso quello che hanno fatto, non si mettono in pericolo bimbi minorenni per i propri interessi, sappiamo tutti che manifestazioni pacifiche si possono facilmente trasformare in altro, a mio figlio non avrei mai permesso di partecipare.

Lo sciopero è un diritto sacrosanto di ognuno per esprimere le proprie opinioni quindi benvengano gli scioperi, l'occupazione è una violenza nei confronti della libertà degli altri, non ci vedo nulla di male che venga impedita, ovviamente non con la forza, le bastonate od altro, sono sempre per le azioni pacifiche anche se ho integrato il mio nick con Nikita (ma questo è un gioco).

Sulla maestra unica sono un pò scettica, però credo che il livello a cui siamo arrivati sia un pò troppo, un stuolo di maestre per ogni classe per sfornare degli alunni impreparati, ... qualcosa non funziona a mio avviso, quindi credo che una soluzione vada trovata.

Aggiungo inoltre che posso capire tutte le dimostrazioni, le proteste, le trasmissioni sulla scuola, il sollevare studenti e insegnanti, ma resto scettica a tutto questo quando poi vedo che si predica bene e razzola male ....


I figli dei vip di sinistra? Tutti alle scuole private

Roma Tanta preoccupazione per la scuola pubblica si può spiegare solo come un atto estremo di altruismo, visto che quando si tratta di decidere il destino dei figli un bel pezzo di centrosinistra si orienta direttamente verso le scuole private. E magari straniere. Sorprende, insomma, tanta acrimonia nei confronti del ministro Gelmini, visto che non sono pochi gli esponenti della sinistra che di contatti diretti con la riforma della scuola, non ne avranno mai. Lo ha candidamente ammesso Michele Santoro nel corso dell’ultima puntata di AnnoZero, tutta dedicata alla scuola e alla nuova ondata di contestazioni studentesche.

Voleva dimostrare al leghista Roberto Cota quanto fosse sbagliata l’idea di «classi ponte» per insegnare la lingua straniera ai figli di immigrati. In sintesi: l’integrazione è facilissima anche quando un bambino si trova in un’aula dove tutti parlano una lingua che non sa. Per spiegarlo ha riportato, con comprensibile orgoglio paterno, l’esempio della figlia che frequentaunascuola straniera «e già parla un’altra lingua ». Applausi. Non si sa se dedicati alla bravura della bimba poliglotta o all’accostamento tra chi frequenta il costoso istituto francese «Chateaubriand», con l’obiettivo di diventare bilingue edevitare le storichecarenzedella scuola italiana, e i figli degli immigrati alle prese con la durissima battaglia per l’integrazione.

Ospite della trasmissione, il segretario Ds Walter Veltroni. Dei suoi investimenti immobiliari e formativi a New York a favore della figlia si sa già tutto. D’altro canto il Pci non c’è più. E con i comunisti è scomparso anche il divieto non scritto che vigeva per i dirigenti:mai iscrivere i figli alle private. Lo conferma il caso diGiovanna Melandri, la cui prole è stata affidata all’istituto privato «San Giuseppe». Si dice che l’esponente Pd abbia anche cercato di fare entrare la figlia inuna scuola inglese. La stessa - la «Rome International School» - scelta dall’ex parlamentare di Rifondazione comunista Franco Russo, ansioso di dare un’educazione un po’ amerikana ai discendenti.

Niente pubbliche o comunali anche per i nipoti di Fausto Bertinotti, iscritti a suo tempo ad un prestigioso asilo romano dal metodo di insegnamento rivoluzionario. Ma a pagamento. E in effetti non è sempre la caccia alla lingua straniera la molla che fa scappare i genitori democratici dalle pubbliche. È il caso dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, contestato dai giovani del centrodestra per aver mandato il figlio ad un Liceo scientifico paritario di Viterbo, proprio negli anni in cui era in carica nel dicastero di viale Trastevere.

La seduzione del privato-straniero ha fatto breccia anche tra i più intransigenti girotondini. È il caso di Nanni Moretti, il cui figlio frequenta la scuola americana di Roma, la «Ambritt». Stessa scelta per il discendente di un vero e proprio outsider del Partito democratico: Mario Adinolfi. Proprio in questi giorni l’ex esponente del Ppi, per sua stessa ammissione allergico alle occupazioni, ha lodato la nuova ondata di studenti contestatori vedendoci l’embrione di un «conflittogiovanile di massa contro queste destre ». Chissà se anche dalle parti della scuola americana di Roma farà breccia l’atteso nuovo Sessantotto.


qualcuno mi dirà è scritto sul giornale, posso solo rispondere che sarà anche scritto sul giornale, ma è la verità!

Giusto Lalla, c'è anche la questione "integrazione" che mi vedo però costretta a mettere tra virgolette in quanto non ritengo sia il termine più idoneo.

Purtroppo la maggior parte dei ragazzini provenienti da altre Nazioni si trova in palese difficoltà con la nostra lingua. Ritengo pertanto corretto (nei loro confronti) l'adozione di un test di ingresso che possa aiutare a stabilire quale possa essere la classe più idonea alle loro capacità. Ovviamente se la conoscenza della lingua italiana è pari a zero, mi pare normale che si debba partire dall'abc, in una classe con attrezzature idonee (supporti informatici, libri di testo, insegnanti preparati) . Non si tratta di discriminazione ma solo di un modo per non metterli in difficoltà fin dal primo giorno di scuola.

Nella classe di mio figlio, quando frequentava la quarta elementare, c'era una ragazzina di tredici anni che arrivava da un Paese asiatico. Si era ritenuto (erroneamente) che la quarta fosse una giusta via di mezzo tra la sua età ed il suo grado di istruzione.
E invece fu un grosso errore.
La ragazza non solo non riusciva a comprendere nulla ma si sentiva talmente frustrata che in classe aveva smesso di interagire. Le insegnanti NON ERANO IN GRADO di aiutarla in quanto dovevano mandare avanti il programma didattico degli altri 23 alunni.
Alla vigilia di Natale la ragazzina sparì e di lei non si seppe più nulla: i genitori si trasferirono senza neppure avvertire l'istituto (tanto che per un mese intero venne segnata assente sul registro).
Cosa imparò in tre mesi la ragazzina?
A detta degli insegnanti, che si sfogarono durante una riunione, nulla.
Già allora si chiesero se non fosse stato meglio inserirla in una struttura tipo "scuola materna" dove invece di imparare a leggere e a scrivere, le avrebbero insegnato a PARLARE.

Il fatto che tanti ragazzini italiani frequentino degli istituti inglesi senza bisogno di classi "speciali" deriva essenzialmente dal fatto che la lingua inglese è parte integrante della nostra cultura e pertanto tante parole sono ormai diventate di uso comune, rendendo quindi l'apprendimento sicuramente più semplice.
Magari (ma questa è solo un'ipotesi) se quella ragazzina si fosse ritrovata in un istituto inglese avrebbe avuto meno difficoltà.

E' un pò come se tutti noi dovessimo decidere di frequentare un istituto straniero.
In una scuola inglese potremmo anche "cavicchiarcela" ma se dovessimo accedere ad un istituto finlandese o cinese, avremmo sicuramente bisogno di un concreto aiuto.

L'istituzione di una classe "speciale" non è una sorta di "scuola parallela" dove mandare i figli di immigrati. In queste classi speciali si deve essenzialmente insegnar loro la lingua italiana. Una volta appresa (e ciò può avvenire anche in un lasso di tempo relativamente breve, potrebbero bastare anche solo pochi mesi) il ragazzino deve poter accedere alla classe più idonea alle proprie conoscenze.
Mi spiace ma io non lo vedo come un fatto negativo. Non è una "segregazione" ma è un aiuto concreto nei confronti di chi ha serie difficoltà.

Ogni promessa è debito e considerata la Tua accorata partecipazione ed il fatto che anche Lalla ci abbia messo del Suo, allego non una ma ben due Soluzioni: mi spiace però constatare che la "giovine età" Vi abbia fatto partire per la tangente, andando completamente fuori tema.

vabbè Lalla, se non altro ci ha dato delle "giovincelle" (...facciamo finta che non ci sia dietro della retorica )

facciamo finta facciamo, comunque se ci dava delle vecchiacce

Innanzitutto un particolare ringraziamento a Luisa che, anziché continuare in questo Argomento, ha preferito aprirne vari altri in maniera che qualche pesciolino abboccasse, vedi:

https://acquaragia.forumattivo.com/luisa-dixit-et-jema-f83/not-in-my-name-t1167.htm#14671


Mi sembra doveroso pertanto, presentare un'altra delle soluzioni plausibili per il gioco proposto da Lalla, dopo le tre già note.