emergenza.......non emergenza

L'emergenza che non c'era

In Campania l'emergenza rifiuti non c'era o perlomeno non serviva forzare le comunità a ospitare nuove discariche e non serviva coinvolgere le altre regioni per lo smaltimento dei rifiuti.
Si è "scoperta" una nuova discarica, dimenticata e mai usata, che bastava a sedare la crisi per 6 mesi.
Il sospetto è che tutto lo scandalo sia stato montato per convincere la popolazione ad accettare di buon grado i termovalorizzatori che arricchiscono le grandi aziende del settore.
Esce allo scoperto un intreccio di malaffare, Cip6 e politica che è tipico della nostra nazione.

Scusate se sono io a dirlo* ma sta storia dei rifiuti ci ha rotto le b*lle a non finire e ancora ne parlano per i TG ecc...
Possibile che dobbiamo sentire parlare di sta c*zzata tutti i santi giorni .. ogni città non ha i suoi problemi??? per non parlare di quello che succede del mondo...... io ho la fortuna di poter vedere vari TG nel mondo e vi assicuro che succedono delle cose che i TG italiani neanche li prendono in considerazione perché devono parlare dei rifiuti a napoli, quanto costa un ombrellone in Liguria e quanto siamo diventati poveri ecc.
Scusate lo sfogo ma oggi va così ...

*non ho la cittandinanza italiana ma mi ritengo un 'cittadino' in quanto pago le tasse, lavoro, creo ricchezza e ho cercato di inserirmi come se lo avessi ...

grazie!

mah...
che il problema a Napoli e dintorni esista è innegabile. Quello che mi domando è come sia possibile essere arrivati fino a questo punto.
Ammesso e non concesso che la discarica "dimenticata" non possa esser utilizzata per problemi connessi per esempio alla rete idrica (se per esempio sotto alla discarica fosse presente una falda acquifera non rilevata a tempo debito, si puo' capire ed accettare il mancato utilizzo, salvo rivalersi sulla giunta che autorizzò detta costruzione), mi pare comunque incredibile che l'amministrazione comunale nel corso degli anni non sia riuscita in qualche modo a trovare una valida alternativa.
Ora i rifiuti vengon caricati su dei treni speciali ed inviati oltre confine, non so se in altre discariche o presso dei termovalorizzatori.
Ma è mai possibile che in Italia esiston dei comuni che riescono a raggiungere una percentuale di riciclaggio superiore al 60% ed altri che a malapena raggiungon il 20%.
Basterebbe un'opera di sensibilizzazione accompagnata da robusti salassi sotto forma di Tarsu o di multe per convincere la popolazione a mettere "in differenti sacchi" la propria immondizia.
Certo che poi il Comune dovrà comunque farsi carico dei costi per una capillare raccolta porta a porta, affinchè detti sacchi "differenziati" non finiscano per differenziare un quartiere dall'altro...