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 In fuga dall'opus dei

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MessaggioTitolo: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitimeLun Ago 11 2008, 10:01

Non posso non riportare quello che ha scritto River sul suo blog stamattina...


Ci sono alcuni libri, che ti pongono continuamente di fronte all’interrogativo di come la storia che narrano sia potuta accadere. Vorresti che fossero dei romanzi, opere di fiction, arricchite da una massiccia dose di inventiva dell’autore. E, invece, no. Quello che è successo a Veronique Duborgel è drammaticamente vero. Il suo libro, “Fuga dall’Opus Dei”, è uscito in Francia, lo scorso anno, ed è stato un successo. Arrivato in Italia, è finito per caso nelle mie mani e mi ha messo davanti alla nuda verità di di una donna che per 13 anni ha fatto parte dell’Opus Dei. Un movimento che, oggi, non solo è considerato “rispettabilissimo” ma, anzi, degno persino di ricevere ogni genere di onore dal papa in persona. Un racconto drammatico, in cui Veronique sottolinea quanto quel movimento, così caro a Giovanni Paolo II e allo stesso Ratzinger, abbia tutti i connotati della setta. A cominciare dal suo arruolamento, avvenuto in maniera blandissima e quasi casuale; al graduale indottrinamento, sempre più severo. Alle reprimende. Alle assurde regole di vita. Dopo 13 anni e 9 figli, la decisione di fuggire via, anche dal marito, membro pure lui della setta.

- Per i membri dell’Opus Dei l’apparenza è tutto. Si rappresenta il movimento e, quindi, si deve essere sempre al meglio. Anche quando si è tristi, si deve sorridere. Bisogna sempre dissimulare i propri sentimenti. L’abbigliamento è importantissimo: le donne devono sempre essere eleganti, e non mostrare troppa “carne”.
- Mai dare confidenza, a nessuno. Neanche al marito. L’unico referente per un membro dell’Opus dei è la propria guida spirituale. Le amicizie, anche tra soci, sono fortemente scoraggiate. Meglio passare il tempo insieme a pregare. Bisogna fare sempre amicizia con persone della setta; quelle esterne sono sempre viste con diffidenza.
- Anche se Veronique era una soprannumeraria (un membro laico, diverso dalle numerarie, che fanno voto di povertà e castità), doveva rispettare momenti di preghiera e raccoglimento, ogni giorno: in tutto 2 ore, tra preghiere e rosari. C’erano poi le riunioni settimanali, quelle mensili, e quelle annuali. Guai a mancare. Una soprannumeraria è stata invitata ad andare ad una riunione, e a rinunciare ad assistere alla morte del padre.
- Le preghiere e molte delle regole non vengono scritte. L’Opus Dei ha il terrore che possano filtrare all’esterno. Tutto deve essere imparato a memoria.
- La donna è come un cane. Non è una battuta, anzi, è una frase pronunciata da un prelato. Nell’Opus Dei la donna è succube dell’uomo e a lui deve sottostare in ogni aspetto. A lei toccano pulizie e cure dei figli. Ogni famiglia deve avere numerosi figli. Guai a vivere in un appartamento piccolo o avere una macchina non di classe - come era capitato a Veronique - in quel modo non si dava una buona immagine dell’Opus dei. Inoltre, donne e uomini sono sempre separati: le riunioni avvengono in luoghi diversi. Del resto all’inizio l’Opus Dei era riservato solo agli uomini.
- L’Opus dei non possiede nulla. Solo villa Bruno Buozzi a Roma. Tesi ripetuta fino alla nausea. Ma poi ogni membro era chiamato a versare soldi: circa 400 euro al mese, per la famiglia di Veronique. Data la cifra, l’Opus si preferisce arruolare gente benestante.
- Ogni membro deve cercare di reclutare più persone possibili. Ma c’è un minimo annuo: 3. Chi non riesce a far iscrivere queste tre persone, si verrà duramente ripreso. Si tiene una specie di registro, con nomi e cognomi: è la lista, che vedono tutti i vertici locali del movimento, dei potenziali membri.
- Tra i membri vige la regola del sospetto: ognuno, infatti, può essere sottoposto ad un rimprovero formale da parte del compagno. Per i capelli troppo lunghi. Perché accavalla le gambe in chiesa.
- Facile entrarne, difficile uscirne. Quando Veronique ha preso la sua decisione, dopo 13 anni, si è trovata di fronte ad una campagna diffamatoria nei suoi confronti. I vertici dell’Opus dei hanno contattato le sue amiche soprannumerarie, per dirle che cattiva donna fosse, e così via.
- Dopo la fuga, Veronique si è messa in contatto con moltissime altre donne e uomini come lei, nelle sue stesse condizioni (qui un sito che li aiuta). Perché, si chiede polemicamente Veronique, prima di beatificare il fondatore dell’Opus dei, Escriva, non si sono anche ascoltate le testimonianza delle moltissime persone che hanno vissuto, sulla loro pelle, l’organizzazione settaria di questo movimento?

Mi chiedo come, certi segreti, possano essere nascosti così bene, nel 2008.



Complimenti River e grazie innanzi tutto...ho sempre avuto il dubbio che fosse una schifezza ora corro a comprare il libro così ne avrò la certezza.

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MessaggioTitolo: Re: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitimeMar Ago 12 2008, 08:32

Carissima Mara,

ho letto il brano che hai riportato dal blog di River (se puoi darmi anche il link, perchè non conosco questo blog e vorrei farci un giro) e poichè, pur non facendo parte dell'Opus Dei, ho frequentato e tutt'ora frequento anche saltuariamente membri dell'Opus Dei, mi sembra giusto riportare quello che è il frutto della mia personale esperienza, quello che ho toccato con mano in circa 20 anni.

Cosa posso dirti dell'Opus Dei attraverso la mia esperienza, con le persone che conosco?

Il mio approccio con l'opera, circa 20 anni fa, non nascondo che fu molto critico, perchè non capivo il senso di questa cosa, poi piano piano ho inziato a conoscere e capire e anche se sono sempre rimasta al di fuori ad apprezzare.

In 20 anni nessuno mi ha mai fatto il lavaggio del cervello affinchè entrassi a farne parte, mi era stato chiesto se volevo essere una cooperatrice (simpatizzante), ma al mio rifiuto nessuno mi ha emarginata, anzi ho sempre mantenuto rapporti di amicizia e stima con queste persone.
Inoltre mi risulta che entrarne a far parte è molto più difficile che uscirne e non per motivi di censo, ma perchè chi lo fa deve essere fortemente motivato.

Le persone che conosco non mi sembra siano sottoposte a vincoli alcuni, è vero so che pregano quotidianamente per un paio d'ore, ma ciò a me non toglie nulla e probabilmente a loro li arricchisce, che contribuiscono con una quota associativa, ma ognuno secondo le proprie disponibilità economiche e con la massima libertà, e, come farebbe chiunque per qualcosa che lo appassiona sia che possa essere un abbonamento al teatro o al calcio, queste persone amano contribuire all'Opus Dei e questi contributi servono per mantenere strutture di aiuto ai giovani che studiano nelle varie città e che non sono necessariamente membri dell'opus dei, ma ritengono utile non solo la formazione sprirituale, che tra l'altro non è obbligatoria, ma anche la formazione umana nella crescita delle virtù e posso garartirti che è molto bello vedere queste persone che cercano di migliorare il mondo cercando in primis di migliorare ciascuno di loro, non sono super uomini, sanno essere persone ironiche, sanno prendersi in giro da soli, sbagliano anche loro come tutti noi però hanno la forza di non scoraggiarsi e ricominciare ogni giorno.

Ho visto persone uscire dall'Opera ma per questo non essere emarginate, ho visto sempre portargli rispetto ed affetto, non è affatto vero che i membri dell'opera debbano frequentarsi esclusivamente tra loro, questa è una bufala bella e buona, la dimostrazione è il fatto che io non sono dell'opera e ne frequento, vengono a pranzo a casa mia vado io a casa loro, ma come frequentano me so che frequentano tante altre persone come me, frequentano luoghi che non sono necessariamente di preghiera, qualcuno va anche al circolo del bridge, qualcuno scala le montagne (magari mentre scala una preghierina la dice), chi può permetterselo gira in Audi chi non può in monopattino, insomma fanno esattamente tutto quello che fanno gli altri, da quanto ho capito il loro punto di forza è nel cercare di avere una visione soprannaturale anche nelle cose banali che capitano quotidianamente.

Le cose da dire sarebbero moltissime, ci sarà qualcosa di negativo, di sicuramente migliorabile, (come è del resto in tutto le cose di questo mondo) non voglio mettere in dubbio questo, ma ai miei occhi per il momento le positività prevalgono di gran lunga.

Per completezza dell'informazione posso consigliarti prima di tutto una visita al sito ufficiale della prelatura www.opusdei.org e per una testimonianza dell'attività sociale e formativa che viene svolta a favore dei giovani e dei lavoratori www.elis.org ed inoltre la lettura di questi tre libri, tra tanti che te ne potrei consigliare, "OPUS DEI un'indagine" di Vittorio Messori edizioni Mondadori e "Josemaria Escriva Romano - Un ritratto del fondatore dell'Opus Dei" di Pilar Urbano edizioni Leonardo, poi "Conversione, una storia personale" di Leonardo Mondadori.
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MessaggioTitolo: Re: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitimeMar Ago 12 2008, 09:49

Lalla ha scritto:

... ho letto il brano che hai riportato dal blog di River (se puoi darmi anche il link, perchè non conosco questo blog e vorrei farci un giro) ...
Mi scuso con mara, ma GG era in zona e mi ha passato "u pizzinu": nonvedosentoparlo

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MessaggioTitolo: Re: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitimeMar Ago 12 2008, 09:56

Grazie per l'intressante testimonianza Lalla...farò una ricerca e vedrò di informarmi perchè fondalmentalmente sono curiosa ed anche se non amo questo genere di "associazioni" (? si dice così?) voglio sapere di cosa si tratta.

Il blog di River è molto interessante lo seguo da tempo,come seguo Daveblog Smile il link http://www.river-blog.com/
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MessaggioTitolo: Re: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitimeMar Ago 12 2008, 09:57

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MessaggioTitolo: Re: In fuga dall'opus dei   In fuga dall'opus dei Icon_minitime

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