1975 : Portobello

"..È un mercato pazzerello dove trovi questo e quello e c'è pure un pappagallo con il becco giallo.. Un fachiro con turbante offre mancia competente a chi prima trova il suo serpente..."

Oggi come oggi un programma di questo stampo non riuscirebbe a reggere la concorrenza spietata e cesserebbe d'esistere dopo la seconda puntata (o in alternativa verrebbe relegato ad orari improponibili su rete4 o rai3).

Eppure a metà degli anni '70 riuscì a conquistare il pubblico grazie ad una semplicissima formula: gente comune alla quale veniva data la possibilità di apparire in video.
Che poi lo scopo di tutto ciò fosse una compra/vendita poco importa, quel che conta è che finalmente la tv non veniva più vista come qualcosa di astratto ed irraggiungibile. La tv diventava di carne ed ossa con un'anima un corpo ed una mente.

Le sezioni che componevano il programma potrebbero definirsi antesignante di quella che fu la tv negli anni a seguire.
La rubrica "fiori d'arancio" (Stranamore), quella del "Dove sei?" (Chi l'ha visto?), quella delle idee bizzarre (I Cervelloni).
Come dimenticare poi quello strano ometto che sosteneva con prove a suo dire inconfutabili che l'esistenza del Monte Turchino fosse la causa prima della presenza costante di nebbia in Val Padana? Da qui la bizzarra idea di "spostare la montagna" in luogo da destinarsi (magari) a suon di picozze
(agevolo il filmato)





Per non parlare poi del pappagallo muto al quale furono attribuiti suoni mai emessi quale contributo per una buona causa (ri-agevolo il filmato):





Poi il calo del sipario al quale fece eco uno dei casi giudiziari più controversi dell'epoca terminato con la completa assoluzione di Enzo Tortora e la conseguente riabilitazione nel mondo delle paillettes con una frase d'esordio rimasta negli annali della tv:
DOVE ERAVAMO RIMASTI?

sigla!